L’introduzione dell’obbligo generalizzato della fattura elettronica ha portato il legislatore a prevedere la possibilità di ridurre i termini di accertamento ai fini IVA e redditi di due anni in favore dei contribuenti che dal 01/01/2019 si impegnino a:

• Inviare giornalmente i corrispettivi, ove presenti, per via elettronica tramite registratori di cassa telematici;
• Effettuare e ricevere tutti i pagamenti superiori a 500 euro di fatture emesse, ricevute e corrispettivi tramite mezzi di pagamento tracciabili.

Tale opzione deve essere comunicata all’Agenzia delle Entrate entro il 31/12/2018. Sarà cura dello Studio valutare insieme ad ogni singolo cliente la possibilità/convenienza di esercitare tale opzione.

Con la norma in oggetto vengono riaperti i termini per l’iscrizione e l’aggiornamento delle posizioni nel registro delle imprese e nel REA dei soggetti esercitanti l’attività di agente e rappresentante di commercio.

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Con la presente Vi ricordiamo che, come previsto dalle Istruzioni Ministeriali alla dichiarazione dei redditi, in caso di vendita o donazione dell’unità immobiliare sulla quale sono stati realizzati gli interventi di recupero del patrimonio edilizio (agevolazione 36-50-65%) prima che sia trascorso il periodo di godimento della detrazione, le quote di detrazione non utilizzate sono trasferite, salvo diverso accordo tra le parti, all’acquirente persona fisica o donatario.

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Dal 01/01/2019, salvo modifiche normative, scatta l’obbligo di emettere/ricevere le fatture in formato elettronico da parte di tutti i soggetti titolari di partita IVA. Gli unici soggetti esonerati dalla emissione della fattura elettronica sono i contribuenti che adottano il regime forfettario (Legge 190/2014, art. 1, commi 54-89) e quelli che adottano il regime dei minimi (D.L. 98/11, art. 27, commi 1 e 2).

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Torniamo sul tema del credito di imposta sugli investimenti pubblicitari incrementali per segnalare che il Consiglio di Stato, con un recente parere, ha sostenuto che, in assenza di investimenti pubblicitari nell’anno precedente a quello di riferimento non è possibile fruire del credito di imposta in quanto mancherebbe il termine di raffronto previsto dalla normativa.

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